PATOLOGIA UTERINA
TRATTAMENTI CONSERVATIVI
La miomectomia consiste nell’asportazione di tutti i nodi fibrosi, con conservazione dell’utero; gli obiettivi della miomectomia sono il ripristino di una normale morfologia dell’utero, di una regolare funzione mestruale nonché quello di consentire la funzione riproduttiva.
- Controllo in corso di resettoscopia
- Asportazione di corni rudimentali
TRATTAMENTI DEMOLITIVI
Descritta per la prima volta da Semm L’Isterectomia laparoscopica sub totale (HSL) ha rilanciato in questi ultimi anni una procedura abbandonata dai chirurghi ginecologi negli anni sessanta e consiste nell’asportazione del solo corpo dell’utero associato o meno all’asportazione delle ovaia, con conservazione del collo.
I vantaggi di questa tecnica rispetto alla isterectomia totale laparoscopica sono:
- Riduzione dei tempi operatori, se comparati alle altre tecniche di isterectomia laparoscopica.
- Riduzione dei tempi di degenza postoperatoria
- Riduzione delle complicanze postoperatorie, soprattutto se riferite all’apparato urinario
- Permette la conservazione dei legamenti cardinali e utero-sacrali
- Risparmia il plesso nervoso di Frankenauser
- Minori disturbi psicosessuali (diminuzione della frequenza dell’orgasmo, dispareunia, minore desiderio sessuale).
Che sono fondamentali per il mantenimento della statica pelvica (minore predisposizione al prolasso della cupola vaginale, al cistocele e al rettocele)
Dove sono contenute delle fibre nervose simpatiche e parasimpatiche che innervano utero vagina vescica e retto e la cui sezione può comportare dei disturbi della funzionalità vescicale e rettale (tenesmo vescicale, pollachiuria, alterazione della funzionalità intestinale) che possono comparire nel post-operatorio degli interventi di isterectomia totale.
Gli studi riportati in letteratura evidenziano inoltre come l’incidenza di cancro del moncone cervicale sia così bassa (0, 1-1, 9) da non giustificare l’asportazione sistematica del collo dell’utero come profilassi di tale patologia.
E’ importante a tale proposito oltre i comuni esami preoperatori effettuare un Pap test eso-endocervicale, colposcopia.
L’Isterectomia totalmente laparoscopica (TLH) consiste nell’asportazione dell’intero utero, con o senza asportazione delle tube e delle ovaie nello stesso momento.
Durante questo intervento l’utero, ed eventualmente anche le tube e le ovaie, viene separato da tutti i legamenti che lo tengono sospeso nella pelvi ed infine lo estrae attraverso un’incisione circolare della vagina. Al termine dell’intervento questa incisone viene suturata, preservando così la lunghezza e la funzionalità della vagina, come pure le minuscole incisioni addominali, unico segno visibile dell’intervento.
La procedura si effettua, come le altre Laparoscopiche, in anestesia generale e richiede due o tre giorni di degenza postoperatoria. Il recupero completo prima di riprendere il lavoro è di circa 4-6 settimane.
L’ isterectomia vaginale assistita laparoscopicamente è indicata dalla concomitanza reale o presunta di patologie annessiali e/o pelviche, che rendono impossibile o sconsigliabile l’esecuzione di una isterectomia vaginale; la presenza di un sospetto di endometriosi pelvica, di una massa annessiale, di una PID e comunque in ogni caso di ridotta mobilità dell’utero all’esame obiettivo ginecologico che possa suggerire al chirurgo un approccio preliminare laparoscopico volto ad eliminare gli ostacoli all’esecuzione dell’isterectomia vaginale.
I vantaggi della LAVH consistono nella relativa semplicità dei tempi laparoscopici, nell’ottima visualizzazione della pelvi, nella riduzione della morbilità e tempi di degenza rispetto all’isterectomia addominale.